Pubblicato da: IB | 28 marzo 2013

A fanfiction saved me

È successo che ultimamente non abbia voglia di leggere e che abbia lasciato ben tre libri da parte: sono lì, sul comodino, letti a metà, e non mi va proprio di continuarli (o in un caso di finirli, visto che mi mancano poche pagine). Per chi fosse curioso i suddetti libri sono Fahrenheit 451, Le notti bianche e Castelli di rabbia. Ma ne ho altrettanti intonsi (si può dire intonso di un file?) sull’ereader.

Non parliamo poi di scrivere: la voglia di fare quello c’è, ma ho dei problemi a farlo e non mi escono altro che stupide storie senza senso, senz’anima e scritte malissimo.

Quindi ho rinunciato a fare entrambe le cose, e mi sono data alle fanfiction. Ed è stata una salvezza.

Se non sapete cosa sia una fanfiction, vi consiglio vivamente di visitare il sito EfpFanfic. Non fatevi però spaventare dalla quantità di storie mal scritte e dalla trama banale che troverete: se avete pazienza, potreste anche scovare qualche perla. Se non ce l’avete, continuate a leggere qui. 😉

Le fanfiction sono comunque storie scritte appunto da fan su artisti musicali, attori, film, libri e quant’altro. Leggi un libro e non ti piace il finale? Lo cambi in una fanfiction. Guardi un film e ti immagini una scena che non c’è? La scrivi in una fanfiction. Ti innamori dei protagonisti di un telefilm? Ti inventi una trama e li rendi protagonisti della tua fanfiction. Semplice, no?
Fanfiction in realtà poi è diventato anche un po’ sinonimo di “racconto scritto da non professionisti”, perciò ad esempio su Efp si trovano anche storie “originali” di qualsiasi tipo. In realtà in questo caso no, non si tratta propriamente di fanfiction.

Io ho avuto la possibilità di leggere (grazie a un contest che trovate QUI, insieme a una lista di tutte le storie partecipanti) storie veramente di ogni genere, dall’erotico come Forbidden Games alla favola che è Azzurro, il palloncino, e di ogni tipo, ognuna con delle sue particolarità, ognuna con i suoi pregi e i suoi difetti. Tutto questo mi ha ricordato un po’ il piacere di leggere, ma soprattutto di scrivere, di raccontare una storia, di emozionare ed emozionarsi con le parole. Tutte le storie che ho letto (più di 30) mi hanno trasmesso o fatto capire qualcosa riguardo a come si scrive o a cosa una storia debba avere. Tutte, e non lo dico per buonismo, o come consolazione. Mi sono stupita io per prima.

Agrumi mi ha ricordato che il fluff non è peccato; Checkmate quanto amo le storie brevissime; La chiave del sei che bastano poche battute tra due personaggi per dipingere una situazione; Quando muore il giorno cosa voglia dire scrivere veramente bene; Rette parallele quanto sia importante la caratterizzazione dei personaggi; Solo un assaggio che dovrei leggere anche qualche nonsense ogni tanto; L’uomo sbagliato che anche una storia introspettiva ti può prendere; Nel tuo nome che la fantasia è importante in una storia; Silenziosa testimone che non ci devono essere necessariamente colpi di scena per emozionare. Vorrei citarle tutte, ma mi rendo conto che la lista sarebbe davvero troppo lunga

Passiamo allora alle storie che mi sento di raccomandare a chi dovesse finire per caso su questo blog abbandonato (da Dio di sicuro e poi anche un po’ da me). Scusate se non svelo molto delle trame, ma non volevo rovinare la lettura delle storie… vale davvero la pena di leggerle, sono oltretutto piuttosto corte.

Virgyblackina/oOo LaViSvampita oOo, “Secondo Dì” (LINK)

Iniziamo proprio con un’originale, tra l’altro effettivamente molto… originale. Capita poco spesso di leggere su Efp storie che vadano un po’ fuori dal seminato: storie che non raccontino una storia d’amore, di lei che incontra lui etc. Questa parla di una lupacchiotta e il genere è “avventura”. Ci avventuriamo infatti nel folto della foresta, dove l’animale vivrà un avvenimento importante per la sua vita. Mi ha colpito molto lo stile colorito, il lessico curato, le immagini vivide che la storia crea nella mente del lettore.

Dal giudizio del contest:

“Sembrava di esserci, in quella radura; soprattutto nel passaggio prima della caccia vera e propria, a chi legge sembra quasi di sentire i propri muscoli fremere per l’attesa e per lo sforzo di dover attendere ancora, impazienti.”

Melpomene Black, “They’ve found a man on the bank of a stream” (LINK)

Parliamo qui di Harry Potter, uno dei fandom più amati da chi scrive fanfiction. L’autrice ha qui immaginato un’altra morte per uno dei personaggi rispetto a quella descritta dalla Rowling e l’ha fatto attraverso gli occhi di Remus Lupin. Molto belle le descrizioni e la struttura della storia, punteggiata dalla ripetizione della frase “Hanno trovato un uomo sulla riva del torrente”, che ne diventa quasi il filo conduttore. È forte qui il valore emotivo per chi ha letto Harry Potter e vi si è appassionato, ma immagino sia leggibile e godibile anche per chiunque altro.

“Mi è piaciuta moltissimo la struttura della storia, con quella frase ricorrente che però cambia leggermente sottolineando vari aspetti, quasi come se fosse una poesia.”

Faffina, “Legami” (LINK)

Ritorniamo alle originali, ma a tutt’altro genere rispetto alla precedente. Abbiamo qui un racconto incentrato su un ragazzo oserei dire quantomeno misterioso, di cui non ci viene svelato molto, nemmeno il nome. Il titolo ha un duplice significato che vi lascio scoprire da soli. La storia mi è sembrata delicata, nonostante affronti temi non esattamente facili e lievi: i personaggi sono quasi ombre, figure stilizzate, di cui non abbiamo bisogno di sapere niente, se non come si comportano o cosa pensano per definirli.

“Ho particolarmente apprezzato diversi passaggi, come ad esempio il cercare il taccuino come un’ancora di salvezza, come un conforto, in un momento di leggero panico; oppure la frase “Mai, questa è stata la mia ultima volta” e il fatto che il ragazzo la ripeta ogni sera, quasi sperando che una volta si avveri.”

Moony_98, “Tears” (LINK)

Si tratta di una fanfic su Harry Potter e ha come protagonista Hermione, che dovrà compiere un atto terribile per… be’, come al solito, per salvare il mondo. Quello che mi ha colpito di questa storia, a parte la trama (non vorrei svelare troppo), è la sua semplicità eppure incisività. Ho letto spesso storie magari anche molto lunghe, magari ben scritte, che però non portavano a nessuna conclusione. Per me una storia spesso deve avere una chiusura, un qualcosa che non ti lasci con una sensazione di non finito (a meno che la cosa non sia voluta). Insomma, una storia nella maggior parte dei casi deve portare a un punto, raccontare qualcosa. E questa lo fa, pur lasciando aperto, alla fine, veramente un mondo di possibilità. E questa è un altro degli aspetti che mi sono piaciuti di questa storia, cioè tutto quello che avviene dopo nell’immaginazione del lettore, come se questa fosse solo la punta dell’iceberg.

“Per tutta la fic, chi legge ha l’impressione, come Hermione d’altra parte, che questa storia non finirà bene. È come una sorta di tensione che vibra durante la lettura e mi piace anche il fatto che tu sia andata a capo a ogni frase: la storia, graficamente, dà quasi l’impressione di un filo che vibra di elettricità, fino alla conclusione che lascia a bocca aperta. Tensione costruita molto bene, forse manca qualche dettaglio in più, cioè la storia potrebbe sembrare troppo semplice e scarna, ma anche questa potrebbe essere una scelta stilistica: così il finale colpisce come un fulmine ed è molto efficace (la smetto con le metafore).”

Frandra/MaelstromDawn, “Sage vom Fliegenden Holländer” (LINK)

Questo è un racconto che, tra gli altri, mi ha davvero colpito: l’autrice ha, a mio parere, costruito due personaggi molto vividi, tangibili, reali. Il rapporto tra i due viene costruito attraverso i dettagli coloriti della loro vita insieme, dei loro due caratteri, insieme e separati. L’avvenimento principale su cui si fonda l’intera storia mi è piaciuto molto, ma di più ho adorato com’è stato sviluppato e ammetto che, alla fine, mi sono pure lievemente commossa.

“Dal prompt che ti era stato assegnato hai saputo espandere in modo più che originale, creando una storia in ogni minimo dettaglio, nonostante la sua brevità. E in più quella storia potrebbe decisamente essere vera, tanto è particolareggiata e coerente.”

PER CONCLUDERE

Spero davvero che leggiate qualcuna di queste storie: se lo fate, non dimenticate di recensirle sul sito (non so se si possa fare senza essere registrati al sito, ma temo di no; comunque ci vuole un attimo e la registrazione non comporta… nulla, mentre una recensione anche di mezza riga vale più dell’oro per chi scrive su Efp, credetemi, lo so, eheheh) e/o lasciate un commento qui 🙂

Pubblicato da: IB | 4 gennaio 2013

Stephenie Meyer, L’ospite (The Host)

Mi è ritornato un po’ il pallino dei blog (ne ho tremila iniziati e poi lasciati un po’ a marcire nei meandri di internet; li trovate nella colonna qui a lato sotto “I miei Blog”) e allora vi volevo raccontare di questo libro che ho letto ultimamente, nonostante sia uscito un po’ di tempo fa, e che è uno dei pochi che quest’anno mi ha preso veramente (complice di sicuro la facilità con cui si legge).
Stephenie Meyer (quante “e”) la conoscerete già, è quella che ha scritto la saga di Twilight ed è proprio lei il motivo per cui non ho letto prima “L’ospite”. Temevo che fosse sempre la solita storia di uomini perfetti e dispotici e ragazze imbranate e diverse da tutte le altre. Invece no.
Invece devono aver suggerito alla Meyer che dal sovrannaturale (vampiri, licantropi, mutaforma, zombie) la tendenza si è ora un po’ spostata sul romanzo postapocalittico e distopico con protagonista una ragazza forte e determinata, stile Hunger Games.
A voler proprio strafare, come in Hunger Games, ci si potrebbe anche vedere una sorta di metafora su come i sistemi politici che annientano la volontà individuale con l’obiettivo di uniformare e portare alla perfezione sono non solo negativi, ma anche destinati a fallire con una specie, quella umana, che è capace di sentimenti, sia negativi che positivi, molto estremi.
All’inizio abbiamo uno spunto che è tutt’altro che cattivo: la terra è stata invasa da alieni chiamati “anime” che si sono impossessati a uno a uno di (quasi) tutti i corpi degli umani, sfrattandone il proprietario e rendendo il pianeta un posto pacifico e perfetto. Le anime sono infatti esseri che non sanno mentire o provare cattivi sentimenti e sono quindi in grado di vivere in armonia tra di loro, rispettando tutto e tutti e conducendo una vita monotona ma senza problemi.
La vera novità, quello che mi ha colpito dall’inizio facendomi quasi gridare al genio, è che la storia non è raccontata dal punto di vista della ragazza forte e determinata, Melanie, ma da quello dell’aliena che viene inserita nel suo corpo. Perciò il lettore, che istintivamente è portato a fare fronte comune e a immedesimarsi nel narratore interno alla storia, in questo caso si trova spiazzato: si trova a considerare una realtà che non gli appartiene, viene spinto quasi a pensare che gli alieni abbiano ragione, perché gli effetti della loro invasione sul pianeta terra è effettivamente positiva, perlomeno per il bene comune. Anzi, Melanie a me personalmente non risulta molto simpatica, nemmeno alla fine del libro: mi sembra egoista e capricciosa, nonostante sia indubbiamente intelligente e indurita dal suo passato. Tuttavia, anche Viandante (o Wanda, da Wanderer) è troppo perfetta e fragile per ispirare simpatia o per permettere al lettore di immedesimarsi e provare troppa empatia. Nonostante questo la storia mi ha preso, complice forse anche il fatto che nel personaggio di Jared vedevo l’attore che lo interpreterà sullo schermo, Max Irons, di cui sono da sempre innamorata persa, e di cui aspettavo ogni “comparsa” nel libro quasi con lo stesso batticuore di Melanie. Non mi ha fatto invece lo stesso effetto Ian, anche lui troppo “buono” e monocorde per attirarsi la mia simpatia. Insomma, i personaggi non sono molto sfaccettati, ma la trama risulta comunque avvincente.
Un difetto del libro potrebbe essere che alcuni episodi che vengono descritti (le razzie, i poliziotti che fermano Wanda/Melanie e Jared etc) sembrano un po’ disgiunti tra loro, il che mi ha fatto pensare che per la trasposizione sullo schermo sarebbe stata un po’ più adatta una serie tv piuttosto che un film.
Bisogna poi considerare che l’autrice è sempre la Meyer: aspettatevi quindi una concezione dell’amore totalizzante e che instupidisce soprattutto la protagonista femminile, scene d’amore e batticuori scatenati da pretesti inutili e grotteschi etc. Soprattutto una scena mi ha fatto sorridere ironicamente e pensare “Grazie al cielo non ho gridato al capolavoro”: quella, assolutamente inutile ai fini della storia, di Jared che dice a Melanie che non possono fare l’amore perché intanto non ci sono preservativi (e, ok, educhiamo i ragazzi bla bla bla ma era proprio necessario, visto che in ogni caso la scena intera era eliminabilissima?) e poi perché lei è minorenne. In un mondo in cui va bene uccidere e rubare perché tutto è andato a rotoli, non si può fare sesso con una minorenne, anche se lei è chiaramente consenziente. Ho storto il naso, e tanto, ma ripeto che avrei dovuto aspettarmelo.
Il finale è il solito lieto fine che accontenta (e accoppia) tutti (ma proprio tutti) e anche qui non potevo aspettarmi niente di diverso.
Tutto sommato, insomma, la trama costituisce un altro motivo per andare a guardare il film quando uscirà, oltre al già citato bel faccino di Max Irons.

Pubblicato da: IB | 12 settembre 2011

Liveblogging di One Tree Hill 6×24 (Season Finale)

(da leggere mentre si guarda quel capolavoro che è “Remember Me as a Time of Day”)

Quindi Nate diventa un alcolizzato (be’, d’altra parte ha i geni di quella pazza furibonda ma quasi quasi milf di sua madre) perchè non lo prendono all’NBA?
E Julian, per quanto figo tu sia, sei anche un tantinello masochista a continuare a ripetere (a lei e a sua madre e a chiunque passi per la strada) che lovvi Brooke. Ok, abbiamo capito, sul serio.
E, oh, c’è ancora Dan. Si chiama così, vero? Ma non era morto tra i flutti dell’oceano? Ah no, era una scena ad effetto e basta, ora ricordo.
Ma da quando in ospedale permettono ad amici e parenti di assistere ad un’operazione da una finestra sopra alla sala operatoria?
Oh, un neonato.
Uh, che gaffe, è una bambina.
E Peyton è in coma, credo. Be’, non che si noti tanto la differenza rispetto a prima.
E solo io odio Mia? O forse è solo che Kate Voegele recita ancora peggio di Chad M.M… e invece si becca pure Chase. Non che me ne freghi molto, ora che c’è Julian ho occhi solo per lui.
Sono persino riusciti a farmi scendere la lacrimuccia (per la bimba, mica per Peyton che è rimasta in coma esattamente 8 minuti e 51 secondi)… però mi sono ripresa subito per cercare su google “chi mai nell’universo dà come nome per la propria figlia il suo cognome da nubile”. 0 risultati.
Niente di interessante niente di interessante niente di interessante il solito masochistissimo Austin Nichols a petto nudo niente di interessante che polpacci ha Peyton?!? niente di interessante o utile niente di interessante
Aspetta, chi era Lily???
Mi sembra che anche Lucas abbia dei problemi con il nome Sawyer… è figo però, eh… peccato che sia odioso.
Nate >>>>>> Lucas forever&always
No nononononono Nate che si commuove e Haley che piange non vanno bene, altri lacrimoni…
Dan e cavalli e soprattutto facial hair non richiesti. Ma non era morto il coach? E’ morto anche Dan?
MA BASTAAAAAAAAAAA CON QUESTA STORIA DELLO STATE CHAMPIONSHIP DI CENT’ANNI FA MA CHISSENEFREGAAAAA
Nei sottotitoli hanno messo Heath al posto di Keith LOL
Bambino spocchioso.
Bleeeeeeah il vecchio abbraccia il baffuto bleeeeeeeah
Che figo Nate
L’inutile Mia… ma cos’è questo, Instant Star?!?
L’inutile Millie… Milly… boh e chissenefrega.
Uh, sì, aspetta lasciamo che questo assassino tenga in braccio suo nipote, perchè no. Voglio dire, è già amico di Jamie… ma lui è odioso, quindi va bene così.
Ma perché i capelli di Peyton adesso sono rossi e crespissimi? Ma non era più carina bionda? E non conosce il Sunsilk?
“The kind who’s gone” è una quote bellissima.
Belle anche le scene da 2 secondi netti.
Basta Quentin, dai. Basta.
Siiii, perché non chiamarla anche Brooke. Dannazione, sembra Cent’anni di solitudine.
[Aspetta, aspetta. Me ne rendo conto solo ora. Haley si chiamava James di cognome e suo figlio come si chiama? Già. Aspetta ancora, come fa di secondo nome? Già. Be’, che originalità tutti quanti.]
Buonismo bla bla bla Julian è un figo e i vestiti possono aspettare, ok? Victoria ha un cuore e chi se l’aspettava ed è anche capace di abbracciare chi se ne frega. E questo risolve una vita di essere trattati come spazzatura dalla propria madre, eh be’.
Oooooh, un campo da basket.
Un barbone.
Cose a caso, starring Mia and Chase.
Che figo Nate.
Non dico cosa sembrava che stesse facendo Lucas.
Cose banali.
JULIAN.
Citazioni da Taylor Swift.
Finalmente il masochismo è finito…
Bambina di 2/3 anni con genitori insopportabili.
Aaaaah Peyton Sawyer (scusate, Scott, Scott!) io non ti sopporto più!
No, neanche tu Lucas Scott.
FINE

Pubblicato da: IB | 28 agosto 2011

True Blood e true other things

Un po’ sarà che mi sto annoiando, un po’ che non ho più niente o quasi che mi stimoli, che mi faccia sentire bene, brava in qualcosa, che mi faccia sentire di essere in grado di finire qualcosa…

Ho pensato che avere un blog era carino, una volta, tanto tempo fa. Prima di non avere più niente da scrivere. Perché è esattamente così che è finita, non sapevo più cosa dire. E stavo male, senza parlare di me. Ma non potevo più farlo, non riuscivo più a farlo e non è solo il fatto che persone che conosco avrebbero letto quello che scrivevo… Forse non ero più arrabbiata con il mondo, o meglio, con lui, forse sono semplicemente cresciuta e ho scoperto cos’è una vera relazione, una che non si basa su quello che provo solo io nei confronti di qualcuno ma su quello che si prova, insieme.

Sono stata male, perché scrivere era uno dei modi che avevo per capire chi ero, per sentire di essere ancora me stessa, per distinguermi dagli altri ma non ai loro occhi, bensì ai miei. E non so come ho fatto a sopravvivere senza tutto questo.

Poi è arrivata la fase in cui ho cominciato a scrivere di altri. Storie, racconti a caso su altre persone, personaggi inventati che non c’entravano niente con me. Così era tutto molto più pulito, più saggio, più maturo, ma… così impersonale.

E infatti ho iniziato a “sanguinare” attraverso i miei personaggi. Sapete, come si dice in inglese per gli attori, a volte succede quello che si chiama “bleed-through” e allora il carattere di un attore emerge nel suo personaggio… I miei personaggi hanno iniziato a comportarsi in modo troppo simile a me o a persone che ho conosciuto o che conosco, le mie storie hanno preso a somigliare troppo a quelle che ho vissuto io.

Poi ancora mi sono stancata. E ho pensato che sarebbe stato bello scrivere di me, ancora. Semplicemente lasciar scorrere le parole e smettere di preoccuparsi del fatto che un personaggio fosse più o meno “in character” oppure se la grammatica fosse perfetta. Perché io non sono quasi mai in character, né tanto meno sono perfetta.

Così oggi ho deciso di ricominciare a scrivere di me, forse qui forse da qualche altra parte. E domani probabilmente cambierò idea, ma spero che poi ci sarà qualcosa che me la farà ricambiare di nuovo.

Ho visto troppo True Blood oggi per aver qualcosa di interessante da raccontare. Potrei dire che Jason Stackhouse è troppo figo per essere vero o che Sookie è pazza da legare, perché le muoiono tutti davanti e lei quasi non fa una piega o che sono stufa del fatto che anche qui ci siano gli shape-shifters (attenzione, non chiamateli lupi mannari che sennò si incazzano e poi sono guai) e che anche qui si usi la parola imprinting in modo errato…

Potrei anche dire che stamattina avevo lo stomaco che mi si spezzava in due (forse non ho contato bene, era più un miliardo di piccoli pezzi di mucosa) e che mi veniva da vomitare l’anima, cosa che per fortuna non ho fatto e che ieri sera non ho bevuto niente più di una coca cola (per una volta).

Potrei dire che i miei sono al mare e che da ieri ho mangiato praticamente solo frutta e fette di torta. O che ora avrei voglia di cucinare ma non so cosa e non ho alcuna voglia di andare a fare la spesa.

E tante altre piccole cose senza senso.

Pubblicato da: IB | 9 aprile 2011

Muffin Earl Grey

Questo blog sta diventando un po’ random, lo ammetto… Ma oggi ho fatto questi dolcetti che uniscono due delle mie cose preferite (i muffin e il tè Earl Grey), perciò volevo condividerli con il mondo.

Ingredienti:

per 8 muffin medi

150 g di farina
150 g di zucchero
2 uova
200 ml di acqua
2 bustine di Earl Grey
circa 10 g di lievito per dolci
50 ml di olio di oliva

Preparazione:

Mettete le bustine di tè in infusione in 200 ml di acqua bollente e lasciate raffreddare.

Nel frattempo, unite in una ciotola lo zucchero e le uova e mescolate bene. Poi, unite anche l’olio e mescolate. Quando il tè è a temperatura ambiente, versatelo nel composto.

In un altra ciotola mescolate la farina con il lievito, poi setacciate il composto così ottenuto e aggiungetelo a poco a poco, mescolando con una frusta, a quello precedente (le uova, lo zucchero, l’olio e il tè).

Versate il tutto nella vostra teglia per muffin o negli stampini (io personalmente uso quelli di silicone che sono molto comodi) e cuocete per 20/30 minuti (dipende dalla grandezza) a 180°. Dovreste capire quando sono pronti dal fatto che si gonfiano e prendono un colore dorato; altrimenti, potete anche usare uno stecchino per controllare se l’interno è ancora umido.

Fate ovviamente raffreddare (anche se il profumo invita ad assaggiarli subito) e… mangiateli. 😉

Pubblicato da: IB | 26 ottobre 2010

How I Met Your Mother 6×06 “Baby Talk” sub ita

I sottotitoli per la puntata numero 6 della sesta stagione di How I Met Your Mother, andata in onda negli USA il 24 ottobre 2010.

SCARICA QUI:

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Pubblicato da: IB | 10 agosto 2010

Tre libri, un’estate

Come forse qualcuno di voi, quest’anno le mie ferie sono inziate (e finite) un po’ più presto del solito: quindi, mi sono ritrovata qui in città dal 3 agosto senza sapere come sfruttare i tempi persi tra lavoro e studio di questa estate…

E come sfruttarla se una sera fa troppo caldo per studiare, nessuno se la sente di uscire e il televisore ormai ha talmente tante ragnatele sopra che non trovate neanche il tasto di accensione?!?

Ma con un libro, ovvio!

Tralasciando le FanFiction che sto leggendo su internet, alcune veramente molto carine, se riuscite a districarvi tra la selva di storie sgrammaticate o senza trama… dicevo, tralasciando quelle, al momento sto leggendo tre libri (finirne uno prima di iniziare l’altro no, eh?):

– Harry Potter e l’Ordine della Fenice di J.K. Rowling

Dopo averlo snobbato per tutti questi anni, ho letto un paio di FanFiction (di nuovo!) scritte veramente bene su questa saga… e mi è venuta proprio voglia di leggere almeno il primo libro, giusto per vedere com’era…

Vi dico solo che ho iniziato con il primo a giugno e sono arrivata al quinto, che sto leggendo in questi giorni (e ho anche una vita sociale)…

Ma vi dico anche che, dopo aver aperto gli occhi su Twilight (è una storia del cavolo, è sessista e retrogrado, i personaggi sono piatti, Bella è una deficiente, la Meyer è peggio di Bella e non scrive neanche tanto bene), avevo pensato che anche HP fosse una fregatura del genere…

Invece… Invece non solo tutti i libri della saga sono scritti decisamente bene, ma non sono per niente banali, sono pieni di dettagli particolari e divertenti e, a parte di sicuro il primo libro e forse anche il secondo, non sono affatto “per bambini”. Sinceramente Harry non mi sta molto simpatico, soprattutto nel quinto libro è un po’ una palla, nel senso che (senza spoiler) tutti stanno cercando di salvarti il c**o e tu… tu ti arrabbi perchè nessuno ti fa mai sapere niente?!? Mille paranoie, mille cambi di umore… sei un mago santo cielo, procurati una pozione per curare la tua stessa schizofrenia! Neanche Hermione mi sta troppo simpatica: pensavo meglio, sinceramente. Ma forse lo pensavo perchè ho in testa la bellissima Emma Watson e partivo prevenuta. Ron… meh. A parte che anche lui è pieno di complessi e ogni tanto sclera a caso… beh, degno migliore amico di Potterello. Malfoy uhm decisamente odioso nei libri e vabbè, questa era l’intenzione, quindi ok. Ma sinceramente quelli che finora mi stanno più simpatici sono Fred e George. Sul serio, li ho odiati nei film (di cui ho visto spezzoni a caso) ma nei libri sono veramente divertenti! Non so se sono io, ma ogni volta che fanno qualcosa scoppio a ridere…!

Che dire, quindi… lettura decisamente approvata, sìsì. 😉

– Un’ora e mezza di Davide “Boosta” Dileo

Non so perchè nessuno parla mai di lui… se non come il tastierista dei Subsonica (il tastierista di cosa?!?)…

Avevo letto un po’ di anni fa il suo primo lavoro (questo è il secondo) Dianablu, un po’ perchè ero innamorata delle sigarette di quella marca (e di chi le fumava), un po’ perchè ero mezza innamorata di lui. Era un periodo così, mi piaceva anche Samuel…! Ma lui (Boosta, Davide) aveva un certo non so chè… E poi l’ho anche sentito parlare e uno scemo non era…

Dopo aver letto il libro mi ero sentita anche un paio di canzoni dei Ceasar Palace perchè avevo fiducia in lui. Niente male, ma poi chi l’ha più sentito, Boosta?

I suoi racconti in Dianablu erano psichedelici, adrenalinici… originali al massimo. Ditemi, e se lo farete ammetterò la mia ignoranza, chi altri ha mai scritto un racconto in cui ad un certo punto puoi scegliere  come continua la storia. Puoi decidere il finale. Ditemi chi altro. Eppure voi avete mai sentito parlare di lui, ovunque? Io no, ma forse frequento i posti sbagliati.

E questo libro, che non ho ancora finito, quindi posso solo immaginare il finale (o meglio: la struttura del libro che dipende anche dal finale): sono anche qui storie di gente comune, gente scelta quasi casualemente. Quasi. Perchè dopo un po’ (poco: il libro è cortino) ti accorgi che tutte quelle storie, tutti quei minuti (ogni capitolo è un minuto che passa di quell’ora e mezza… e già questo mi fa gridare al genio) si incastrano l’una nell’altra, si completano, convergono. Non è un’idea nuova, eppure prende, eppure è costruita bene, eppure ti viene da dire “ah, però!”.

E poi non si salva nessuno: tutti i personaggi hanno pensieri malvagi, chiunque ha doppi pensieri, chiunque cerca di fregarti. Insomma: è la vita reale.

Boosta, dove sei?!? Io vorrei che scrivessi ancora. E mica perchè sono innamorata di te.

Fight Club di Chuck Palahniuk

L’ho comprato oggi, l’ho già letto una volta, ho già visto il film ma… non ho resistito. L’ho ricominciato e credo che lo finirò in un baleno, lo so già. Sarà che qualcuno quando ero piccola qualcuno mi ha detto “Non ti piacerebbe quel libro… sei una donna.” e a me certe cose non si devono dire (sono Capricorno.). Sarà che amoamoamo Palahniuk e la prima volta che ho letto un pezzo di Invisible Monster su una rivista, avrò avuto 13 anni, sarò stata “donna”… ma è stato colpo di fulmine. E Fight Club…beh.

Lo adoro.

E’ vero, Invisible Monster è più “femminile”. Nel senso che la protagonista è una donna ed è facile per un’altra donna immedesimarsi nei suoi pensieri folli. Ma Fight Club… è il primo amore. E’ un po’ come Alta Fedeltà. Sì, dopo sono venute tante altre cose, ma il primo non si dimentica.

Insomma, tre consigli per l’estate che sta finendo… Li avete già letti? Vorreste leggerli? Non ve ne frega una cippa?

State leggendo l’ennesimo libro di Liala (che d’estate non avete voglia di pensare) o di Nicholas Sparks? Ehm. Forse avete sbagliato a cliccare, prima che vi si aprisse questo blog.

Beh, comunque, buona lettura.

Pubblicato da: IB | 26 febbraio 2010

Two songs

Due canzoni, tanto diverse tra loro quanto rivelatrici… e io non so perchè ma “Predictable” la vedrei (sentirei?) bene cantata da Anna Nalick… 😛  follia pura…

And I think you need to stop following misery’s lead

Shine away, shine away, shine away

Isn’t it time you got over how fragile you are?

We’re all waiting
Waiting on your supernova
Cause that’s who you are
And you’ve only begun to shine

There are times when the poets and pornstars align and
You won’t know who to believe in
Well that’s a good time to be leavin’

Everywhere I go
Everyone i meet

Every time I try to fall in love

They all want to know why I’m so broken?
Why am I so cold?
Why I’m so hard inside?
Why am I scared?
What am I afraid of?

I don’t even know…
This story’s never had an end
I’ve been waiting
I’ve been searching
I’ve been hoping
[…]

But I know the ending of this story…

Everywhere I go
for the rest of my life
Everyone I love
Everyone I care about

They all wanna know what’s wrong with me

Pubblicato da: IB | 18 febbraio 2010

The City 1×13 sub eng

Link per i sottotitoli in inglese della puntata s01e13 di The City by iLa:

http://rapidshare.com/files/352587121/The_City_113_eng_by_iLa.srt

http://www.megaupload.com/?d=W8LSVLY7

Enjoy e se volete ringraziate thaaaanxxx!

Forse presto anche in italiano, per ora solo di questa puntata, che è la mid-season finale e mi è piaciuta.

Pubblicato da: IB | 17 febbraio 2010

I never wanted anything so much than…

Gravity, Sara Bareilles (sì quella di “Love song”, ma qui siamo ad un altro livello…)

You hold me without touch.
You keep me without chains.

I never wanted anything so much

than to drown in your love and not feel your reign.

Set me free, leave me be.
I don’t want to fall another moment into your gravity.
Here I am and I stand so tall, just the way I’m supposed to be.
But you’re on to me and all over me.

[…]

But you’re neither friend nor foe though I can’t seem to let you go.
The one thing that I still know is that you’re keeping me down…

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